OGGI PARLIAMO DI…….
LARRY BIRD
Larry Joe Bird è considerato uno dei più forti cestisti di sempre, nonché uno dei migliori tiratori della storia dell’NBA, ed è stato, per tutta la sua carriera, un giocatore dei Boston Celtics, con cui ha vinto tre titoli. Insieme al rivale ed amico Magic Johnson segnò indelebilmente il basket NBA nel corso degli anni ottanta, guadagnandosi il soprannome di “The Legend”. Scelto come sesta scelta assoluta nel draft dai Boston Celtics, si alternò nei ruoli di ala grande ed ala piccola.
Quando l’NBA impose un salary cap, che limitava il totale degli stipendi di tutti i giocatori di una franchigia sotto un tetto massimo, venne aggiunto un emendamento che permetteva ad una squadra di “sforare” per tenere un giocatore già presente nel roster. Questa correzione fu ribattezzata “Larry Bird Rule”.
Caratteristiche tecniche
Bird, ala di 206 centimetri, riuscì ad affermarsi in tutti gli aspetti del gioco. Era, infatti, un eccellente tiratore, finendo spesso ai primi posti delle classifiche dei migliori tiratori da tre punti e di tiri liberi, e vincendo la gara del tiro da tre punti dell’NBA All-Star Game tre volte.
Abile rimbalzista, con una media di 10 rimbalzi a partita, era conosciuto anche come un ottimo passatore ed assistman, con una media di 6,4 assist a gara, molto alta per un’ala. Oltre a tutte queste qualità, Bird si dimostrò efficientissimo anche in difesa, risultando tre volte nell’“NBA All-Defensive Second team” e concludendo la sua carriera all’ottavo posto assoluto nella classifica delle palle rubate.
Leader carismatico dalla natura fortemente competitiva, faceva spesso uso del trash-talking, vale a dire un linguaggio molto pesante, per mettere sotto pressione psicologica l’avversario.
La Carriera
Come Giocatore
High school e college (NCAA)
Bird nasce a West Baden Springs, nell’Indiana, crescendo poi nella vicina cittadina di French Lick, dove diviene una vera e propria stella della squadra del liceo. Inizialmente si iscrive alla Indiana University a Bloomington, ma lascia ancora prima che la squadra dell’università giochi la prima gara.
Bird si era ritirato dalla grande università perché si sentiva sperduto nel grande campus, e non gli piaceva che ci fosse tutta quella gente. Larry, infatti, si sentiva solo “un contadinotto di French Lick” (the hick from French Lick, come si soprannominò lui stesso). Tornato a casa si cercò un lavoro, e fu così che cominciò a guidare il camion per la raccolta dei rifiuti.
La pressione di amici e parenti lo convinse a ritentare la carriera universitaria, perciò si iscrisse alla Indiana State University. Bird guidò la squadra dei Sycamores della sua università fino alla finale del campionato NCAA del 1979, perdendo contro gli Spartans della Michigan State University, guidati da Magic Johnson, divenendo poi un suo grande rivale. Ancora oggi quella partita del 1979 tra le università di Michigan State e Indiana State rimane la partita di college più vista della storia del campionato. Bird vinse il “Naismith Award” ed il “Wooden Award”, premi per il miglior giocatore di college dell’anno.
Da allora la rivalità tra Bird e Magic Johnson diventò storica: un bianco dell’est contro un nero dell’ovest, una persona tranquilla e riservata contro una stella estroversa ed eccessiva. L’eterna sfida tra Larry e Magic venne anche rappresentata in una famosa pubblicità delle Converse All-Star, le scarpe che entrambi indossavano e loro sponsor.
Carriera professionistica
Con i Celtics vinse tre titoli NBA, negli anni 1981, 1984 e 1986.
Durante le Finals del 1984, dopo la netta vittoria dei Lakers in Gara-3, Bird affermò che tutti i membri della propria squadra avevano giocato come “signorine” (sissies). Ottenne l’effetto voluto: nella gara seguente i Celtics sovrastarono i rivali sul piano fisico in un confronto molto acceso. La serie si concluse 4-3 per i biancoverdi.
Un aneddoto significativo della carriera di Bird è legato alla partita del 14 febbraio 1986 contro i Portland Trail Blazers quando, infortunatosi alla mano destra, Bird usò quasi esclusivamente la sinistra, concludendo con uno score di 47 punti, 14 rimbalzi ed 11 assist.
Bird annunciò il suo ritiro il 9 agosto 1992, dopo aver vinto l’oro olimpico a Barcellona 1992, diventando una delle stelle del Dream Team originale insieme, ancora una volta, agli amici Michael Jordan e Magic Johnson. La sua schiena era a pezzi; molte immagini tv ce lo fanno vedere disteso a terra proprio per lenire il dolore. Tuttavia, quando veniva chiamato a dare il suo contributo, non si tirava mai indietro, e regalava momenti di spettacolo con tiri ed assist, testimoniando quello spirito di sacrificio e abnegazione che ne hanno contraddistinto tutta la carriera.
Il giorno del suo ritiro, l’amico-rivale Magic Johnson fece un doppio regalo a Bird: sotto la casacca dei Lakers, infatti, Magic mostrò di indossare una maglietta dei Celtics, mentre, durante il suo discorso, Johnson affermò che, a dispetto di quanto gli disse una volta Bird stesso, non ci sarà mai più un giocatore come lui.
Come Allenatore e direttore sportivo
Indiana Pacers
Iniziò una nuova carriera nel mondo del basket allenando gli Indiana Pacers all’inizio della stagione 1997-98, vincendo addirittura l’NBA Coach of the Year Award. Portò il team a tre finali della Eastern Conference consecutive e alle finali assolute nel 2000, uscendo sconfitta dai Los Angeles Lakers.
Lasciò l’incarico di allenatore dei Pacers poco dopo il termine della stagione 1999-2000, nonostante le richieste dei fan della squadra entusiasti dei risultati raggiunti. Spinse per poter lasciare la squadra nelle mani del suo assistente e amico Rick Carlisle, ma nonostante tutto l’incarico venne dato ad Isiah Thomas.
Ritorno ai Pacers
Dal 2003 al 2012 tornò nuovamente dagli Indiana Pacers, questa volta come direttore sportivo della squadra. Una delle sue prime decisioni riguardò il licenziamento di Isiah Thomas ed il suo rimpiazzo con Rick Carlisle come allenatore della squadra, costretto poi a licenziarlo alla fine della stagione 2006-07 a causa di scarsi risultati.
Secondo ritorno ai Pacers]
Il 27 giugno 2013, a un anno dal suo addio ai Pacers per problemi di salute, viene nuovamente nominato direttore generale della squadra.
Statistiche
Massimo di punti: 60 vs Atlanta Hawks (12 marzo 1985)
Massimo di rimbalzi: 20 vs Indiana Pacers (11 novembre 1987)
Massimo di assist: 17 vs Golden State Warriors (16 febbraio 1984)
Massimo di stoppate: 5, tre volte
Massimo di palle rubate: 8, due volte
Palmarès
Campionato NBA: 3 Boston Celtics: 1981, 1984, 1986
MVP della regular season: 1984, 1985, 1986
MVP delle finali: 1984, 1986
MVP dell’All-Star Game: 1982
Vincitore della gara da tre punti: 1986, 1987, 1988
Miglior allenatore dell’anno: 1 Indiana Pacers: 1997-1998
Miglior general manager dell’anno: 1 Indiana Pacers: 2011-2012
La sua maglia n. 33 è stata ritirata dai Boston Celtics
Membro della Naismith Hall of Fame
ncluso nei 50 migliori giocatori del cinquantenario della NBA
Nazionale
Giochi olimpici: oro a Barcellona 1992
FIBA Americas Championship: oro nel 1992
Universiadi: oro nel 1977